Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Gio Ponti e il Corriere della sera (1933-1960) - copertina
Gio Ponti e il Corriere della sera (1933-1960) - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 3 liste dei desideri
Gio Ponti e il Corriere della sera (1933-1960)
Disponibile in 5 giorni lavorativi
57,00 €
-5% 60,00 €
57,00 € 60,00 € -5%
Disp. in 5 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
57,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
60,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
60,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
ibs
33,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato
Libreria Nani
60,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
57,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
60,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
60,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
60,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
33,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Gio Ponti e il Corriere della sera (1933-1960) - copertina

Dettagli

2011
8 giugno 2011
700 p., Rilegato
9788896820070

Voce della critica


Che posto occupa l'architettura nella stampa generalista? A chi è affidato il compito di documentare una materia che riguarda chiunque, dal momento che l'architettura è ovunque, scena onnipresente della nostra vita quotidiana? Due sono i luoghi convenzionalmente destinati a ospitare quell'insieme eterogeneo di saperi sintetizzato dall'espressione inglese built environment nei giornali: la pagina culturale e la cronaca locale, riflessi di culture e linguaggi radicalmente diversi e per certi versi complementari tra loro.
D'altro canto sono quasi sempre gli architetti, professionisti di comprovata fama o affermati critici di mestiere, a prendere la parola sui giornali italiani ogni qual volta si tratti di commentare una grande trasformazione urbana imminente o l'approvazione di qualche progetto controverso, alimentando un conflitto d'interessi che non giova di certo all'obiettività dell'informazione.
Un rischio, tuttavia che la prolifica produzione giornalistica di Gio Ponti, autore, tra l'aprile 1930 e l'agosto 1963, di centotrenta articoli per il "Corriere della Sera", non sembra correre. Si tratta di un aspetto meno noto del percorso professionale del poliedrico architetto, designer, docente universitario, fondatore e direttore di riviste milanese, su cui fa luce una recente antologia, ma che tuttavia non è un caso isolato nel nostro paese. Prima e dopo Ponti, almeno tre altre figure centrali della scena professionale italiana ricoprono, seppur in modi e con frequenze diverse, analoghi incarichi, Marcello Piacentini, Bruno Zevi e Vittorio Gregotti: il primo, collaboratore fisso di quotidiani e periodici quali "La Tribuna", "Il Tempo", "Il Mattino d'Italia", "Il Popolo Romano" e "Il Globo"; il secondo, titolare, dal 1954 fino alla morte, della rubrica di architettura del settimanale "Cronache", poi ribattezzato in "L'Espresso"; il terzo, autore, dal gennaio 1984 a oggi, di poco più di un centinaio di articoli destinati in massima parte alla pagina culturale del quotidiano "la Repubblica".
A chiarire i limiti entro cui si sarebbe mossa l'attività giornalistica di Ponti al "Corriere"sono le prime tre righe di Architettura per noi, uscito il 10 febbraio 1935: "Qui non si vuol parlare di architettura dal punto di vista artistico, cioè di tutte quelle questioni dell'architettura moderna che sono state e sono tuttora oggetto di fierissime polemiche, di adesioni appassionate e di riluttanze colleriche". Una dichiarazione che dà l'esatta misura del registro espressivo caratteristico degli articoli, tutti appositamente preparati e inediti, firmati da Ponti per il quotidiano più diffuso d'Italia nell'arco di oltre un trentennio. Del resto la raccomandazione rivoltagli dal direttore Aldo Borelli nel settembre 1933 di "tenersi su un tono espositivo evitando interferenze con la critica artistica", stabiliva con esattezza la cornice entro cui era consentito muoversi a Ponti nell'esercizio di questo suo nuovo incarico presso il giornale: due articoli al mese aventi per oggetto "la casa e tutti i problemi ad essa attinenti". Lo dimostrano i titoli dei suoi primi contributi: Distribuzione e proporzioni degli ambienti, I colori nell'arredamento, Divagazione sulle terrazze, Casa per famiglie numerose, L'arredamento semplice, Comperando un appartamento, L'ubicazione della casa, Le porte, Pavimenti e tappeti, Case comode per gente ordinata… Titoli che identificano temi estranei non solo alla critica d'arte, tradizionalmente riservata nello stesso giornale alla penna del fiorentino Ugo Ojetti, ma anche ai codici espressivi della speculazione accademica o della teoria, temi del tutto alieni a Ponti che di sé avrebbe scritto: "La mia mente non ha predisposizione per le impostazioni di principi, per architettare teorie, per una razionalità ab imis di termini e d'inquadramento di pensieri".
Nella familiarità di contenuti e di tono narrativo, queste prime pagine di Ponti per il "Corriere" appaiono piuttosto come altrettanti capitoli di un maneggevole prontuario a uso domestico, che ben si presta a essere consultato dal lettore comune. La lunga collaborazione del maestro milanese al giornale di via Solferino intreccia tre decenni della storia d'Italia, di cui costituisce il caleidoscopico riflesso: gli anni centrali del regime fascista, la guerra, la fase costituente della Repubblica, la ricostruzione, il miracolo economico italiano. "Creare i fondamenti di un'opinione pubblica in materia di architettura e suscitare una naturale propensione alla modernità", non solo tra gli specialisti, ma tra la gente comune, è l'obiettivo fondamentale dell'appassionata predicazione di Ponti sulle pagine del quotidiano milanese. Un lavoro che si snoda lungo almeno quattro diverse stagioni, ciascuna delle quali è l'esito di un complicato intreccio tra vicissitudini della storia nazionale, parabola professionale dell'architetto e cambiamenti ai vertici del quotidiano milanese.
La prima di queste dura all'incirca quattro anni, dal 1933 e il 1937, e ha come protagonista assoluto la casa, terreno elettivo di quel complessivo progetto di divulgazione della cultura dell'abitare e dell'architettura moderne che Ponti persegue ormai da qualche anno e di cui sono anche espressione, in quegli stessi anni, seppur in chiavi diverse, la rivista "Domus",da lui fondata e diretta, e i progetti di "case tipiche" per Milano. Dalla primavera del 1937, accanto all'abitare moderno, l'architettura e l'urbanistica del capoluogo lombardo diventano il fulcro di una riflessione inedita e occasione di nuovi contributi: nella serie "Avvenire di Milano", non più in terza pagina, ma nella cronaca milanese, gli scritti di Ponti, dal 1935 coinvolto nelle commissioni edilizie comunali, registrano puntualmente tutti i nodi urbanistici milanesi di maggiore attualità, dal concorso per piazza del Duomo allo Scalo Sempione, dal nuovo auditorium, al tracciato definitivo di piazza San Babila. I drammatici anni della guerra, con l'inizio della nuova avventura editoriale di "Stile", fondata nel 1941, vedono diversificarsi ulteriormente la gamma dei temi affrontati: agli articoli sull'arte per la casa, lo stile e il gusto dell'abitare, l'artigianato e la ceramica si affiancano quelli su materiali e autarchia, la "casa per tutti", la ricostruzione dei monumenti danneggiati dalle incursioni alleate. Temi che Ponti riprenderà e svilupperà dopo la guerra declinandoli secondo le impellenti necessità dettate dalla ricostruzione e dal Piano Fanfani. In quella che è forse la stagione progettuale più libera e prolifica del maestro milanese, accanto alla casa, ancora e sempre al centro della sua scrittura, Ponti si muoverà estemporaneamente e con inedita leggerezza tra una moltitudine di interessi: dalla formazione di una nuova generazione di architetti alle vicende della cronaca architettonica e urbanistica milanese, dalle sorti della Triennale alle celebrazioni di "Italia 61", dalla contemporanea scena edilizia newyorkese alla rivisitazione del mito dei grandi maestri della modernità architettonica.
A completare il ritratto di una figura per molti versi ancora oggetto di un superficiale ostracismo critico sono anche le due prefazioni a quest'antologia. La prima, firmata da Luca Molinari, consente di seguire in parallelo le vicende del Ponti polemista e quelle del Ponti architetto, designer, fondatore e direttore di riviste, tratteggiando il profilo di una biografia intellettuale distintasi per poliedricità e prodigalità; la seconda, firmata da Cecilia Rostagni, nella fitta rete di rapporti che lega Ponti alle cinque figure di direttori, rende tangibili i limiti entro cui è costretta a muoversi un'attività editoriale durata trentatré anni pressoché ininterrottamente ma non sempre aliena da tensioni e scontento. Una nota biografica, il carteggio tra Ponti e la redazione, una raccolta di scritti su di lui, pubblicati nello stesso quotidiano e firmati da Bazzani, Ojetti e Mario Perazzi, contribuiscono infine a restituire una tessera finora mancante della sfaccettata personalità di questo indiscusso maestro del XX secolo.
Michela Rosso

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi