Vertigine

Mi sono ben pentita di aver acquistato questo libro, anche se preso nell'outlet. L'introduzione scritta da Melissa P, soprattutto nella prima pagina, è eccessivamente ingenua: una ragazzina di 12 anni che non capisce che cosa sia una "canna" e che pensa che sia qualcosa che si inserisce nella presa della corrente, e che non capisce cosa siano le droghe (che io mi ricordi, alle medie sapevo cosa fossero le droghe, sia per sentito dire dagli altri compagni che per l'educazione civica e alla salute datami dai professori... quando ho letto quelle cose sono rimasta completamente esterrefatta. Cioè, una 12enne che chiede se la droga si compra in drogheria è inconcepibile, denota ignoranza assurda e un' eccessiva stereotipizzazione della mancanza di conoscenza su un argomento di una ragazzina. Inoltre, le illustrazioni nella parte introduttiva sembrano essere state messe a caso, senza un criterio logico. Lo stile di disegno promette bene per Alice Pasquini, di certo ha stoffa, ma le pagine dai bordi neri invece che bianchi, i contorni neri molto spessi nei disegni e i colori scuri appesantiscono tantissimo e danno un senso di eccessiva angoscia senza esaltare lo stile dell'artista, anzi uccidendolo. In più i colori troppo scuri in certe vignette non fanno apprezzare i disegni. Lo stile pittorico è affascinante, ma non si addice molto a questo tipo di fumetto e di narrazione. Di certo i temi affrontati sono interessanti, importanti sia per i giovani che per le famiglie, ma i dialoghi risultano troppo banali in realtà e il lettering non è esattamente corretto (le parole nei fumetti non dovrebbero mai andare a capo per metà, a meno che non siano veramente tanto tanto lunghe), anche se in rari casi sono abbastanza di impatto; più che altro aiutano a empatizzare con i personaggi, che nonostante tutto sono abbastanza credibili anche se un po' stereotipici in certi casi, ma pur sempre verosimili. Nonostante i buoni propositi, questo fumetto è bocciato dal mio punto di vista.